AUGUSTA- “ La direzione provinciale dell’Asp di Siracusa ha davvero fallito in questo territorio”. Lo ha detto ieri sera il parlamentare all’Ars del Gruppo Misto Nunzio Cappadona, intervenendo ad Augusta al consiglio comunale aperto sul “caso Muscatello”. “E’ inconcepibile continuare a creare allarmismo tra i cittadini di Augusta – ha ribadito l’on. Cappadona – E’ impossibile soltanto pensare che il nosocomio possa essere smantellato in un’area altamente a rischio per la presenza di uno dei colossi petrolchimici più importanti d’Europa. In tutta la provincia di Siracusa bisogna agire sul fabbisogno reale del territorio, ridurre la mobilità extraprovinciale ed affrontare il dialogo con il privato per una maggiore integrazione, affrontando, così, la qualità delle prestazioni erogate. Non è pensabile che per un parto bisogna ricorrere alle strutture ospedaliere di Catania o di Ragusa. E questo purtroppo accade perché vengono smantellati i reparti, anziché poteziarli. Sono pronto a confrontarmi in qualsiasi tavolo tecnico ed in qualsiasi sede”. L’on. Cappadona si chiede anche che fine abbia fatto il Piano del Dipartimento oncologico della Provincia di Siracusa. “Ricordo – aggiunge il parlamentare – che era stato protocollato alla Regione il 30 marzo del 2007 e sottoscritto dai due precedenti direttori generali dell’Asl di Siracusa. Ed è quel modello organizzativo che deve essere applicato. Prevedeva l’attuazione clinica in rete, distribuendo l’attività negli ospedali di Siracusa, Avola e Augusta”. Secondo Nunzio Cappadona, il Muscatello di Augusta deve fornire la degenza ordinaria e deve attrezzarsi per la radioterapia, partecipando alla realizzazione delle Unità per le cure palliative e di prevenzione. Questo – conclude il deputato – è l’obiettivo da portare a termine”.
Siracusa, 15 marzo 2011