PALERMO- “ Il Parlamento regionale deve rimediare in corso d’opera all’errore sulla nuova legge elettorale che penalizza le donne”. Ad affermarlo è il deputato del Gruppo Misto all’Ars, Nunzio Cappadona, tra i trentadue firmatari del subemendamento al disegno di legge che prevedeva le due preferenze, diverse per genere, la cosidetta “quota rosa”. “Nascondersi con il voto segreto – ha detto Cappadona – non è stato corretto, ma per questa legge bisognerà fare di tutto per inserire questa norma”. Cappadona ha sottolineato che la presenza delle donne in politica è sempre più minoritaria e soprattutto preclusa a quante si vogliono spendere per la democrazia e la libertà. “Basti pensare che all’Ars ci sono solo tre parlamentari – aggiunge il deputato del Gruppo Misto – e soltanto l’assessore regionale, Caterina Chinnici. E pure – sottolinea Cappadona – l’esperienza degli altri Paesi dimostra che senza leggi vincolanti e precise regole interne per i partiti, la presenza delle donne elette continueranno ad essere un numero talmente esiguo da non rendere ragione della loro presenza nella società e nelle professioni. La nuova legge elettorale in Sicilia – dice ancora Cappadona – senza l’introduzione della doppia preferenza di genere ,è stata un’occasione perduta. Meglio di noi hanno fatto in Campania che fin dalle prossime elezioni regionali, ci sarà una paritaria rappresentanza femminile”. L’on. Cappadona ricorda che la Sicilia, insieme alla Calabria sulle “quota rosa” è fanalino di coda in Italia. “ In queste due regioni del Sud – afferma – la presenza femminile è del 4%. E pensare che al parlamento Europeo la percentuale si alza al 35 per cento”.
In tema di nuove riforme, per l’on. Cappadona, si può parlare di una vera e propria svolta sui tempi della burocrazia. “ In uno Stato democratico – dice l’esponente del Gruppo Misto – non erano tollerabili i tempi biblici della burocrazia. Adesso gli Enti dovranno dare risposte agli utenti in trenta giorni e sono state introdotte sanzioni e provvedimenti disciplinari per funzionari e dirigenti che non rispetteranno la legge. Sia in politica che nei settori della burocrazia occorrono uomini e donne responsabili”
Palermo, 25 marzo 2011
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